Si discute molto in questi ultimi giorni della possibilità che alcune persone debbano restituire il bonus 600 euro previsto per i commercianti, i professionisti e i lavoratori autonomi secondo le disposizioni del recente decreto Cura Italia. L’indennità di 600 euro, secondo alcune informazioni che si stanno diffondendo su internet, potrebbe essere soggetta ad una richiesta di chiarimento da parte dell’INPS nei confronti di coloro che non ne avevano diritto.
L’INPS avrebbe iniziato delle verifiche dopo l’erogazione della somma
In realtà, secondo quanto ha spiegato il consigliere nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro Vincenzo Silvestri, le richieste di restituzione sarebbero al momento da rapportare a pochi casi nel nostro Paese.
L’INPS avrebbe iniziato delle verifiche in seguito all’erogazione della somma sugli effettivi requisiti posseduti dai beneficiari della somma.
Le domande che sono state accolte, infatti, sono 3,7 milioni alla data dell’11 maggio. A causa dell’urgenza prevista in seguito all’emergenza coronavirus, l’indennità era stata corrisposta senza controlli preventivi.
Chi non può ricevere la somma di 600 euro
Adesso chi non rientrava tra i beneficiari avrebbe ricevuto una richiesta di chiarimenti da parte dell’INPS. Secondo quanto è stato dichiarato da Silvestri, in particolare avrebbero ricevuto questa richiesta degli amministratori di società che sono iscritti alla gestione separata.
Quindi, se non si hanno i requisiti richiesti, il denaro dovrà essere restituito. È il caso di chi usufruire di un trattamento di pensione diretto oppure di chi già ha a disposizione il reddito di cittadinanza.
Ricordiamo che non rientrano tra coloro che possono ricevere la somma di 600 euro coloro che sono iscritti ad ulteriori forme di previdenza obbligatorie o i lavoratori stagionali che hanno un contratto differente rispetto a quello degli stabilimenti balneari e del turismo.