Con il nuovo DPCM messo a punto dal Governo viene confermata la sospensione per i concorsi pubblici nel nostro Paese, sempre a causa dell’epidemia di coronavirus. Rimangono infatti sospesi, con delle eccezioni comunque previste dalle norme, i concorsi pubblici e le selezioni per l’abilitazione all’esercizio delle professioni. È presente però una novità interessante, che riguarda la possibilità di effettuare concorsi con sessioni ridotte, con la presenza di un numero di candidati che non superi i 30 per ogni sessione o per ogni sede.
Possono ripartire le selezioni con sessioni ridotte
La novità arriva in seguito alla messa a punto del nuovo decreto del Presidente del Consiglio. Le norme prevedono che rimangono sospese, sempre a causa della diffusione dell’epidemia anche nel nostro Paese, le selezioni relative ai concorsi pubblici e quelle che riguardano l’abilitazione all’esercizio delle professioni.
È prevista però una vera e propria apertura, a partire dal prossimo 15 febbraio, per i concorsi che prevedono delle sessioni ridotte, con un massimo di 30 candidati per ogni sede o per ogni sessione.
I protocolli di sicurezza e le eccezioni
Naturalmente è prevista l’adozione dei consueti protocolli di sicurezza contro la diffusione del contagio. Si parla nello specifico di selezioni messe a punto dalle pubbliche amministrazioni.
I protocolli di sicurezza devono essere validati dal comitato tecnico scientifico e inoltre c’è l’opportunità per le commissioni di effettuare la correzione delle prove scritte anche da remoto con appositi collegamenti a distanza.
Secondo quanto stabilisce il DPCM, rimangono attivi i concorsi che prevedono una valutazione tramite curriculum o con modalità telematiche. Non sono interessati dalla sospensione i concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale e per il personale della protezione civile.