Con l’aumento dei contagi da coronavirus in tutta Italia, in alcune città è tornato l’obbligo della mascherina all’aperto. Questa misura era stata rimossa diverse settimane fa dal Governo, tenendo conto della riduzione del numero di contagi che si era verificata circa un mese fa nel nostro Paese. Diverse amministrazioni locali, considerando la ripresa dei contagi, hanno deciso di reintrodurre l’obbligo, anche se le regioni italiane sono ancora in zona bianca.
Continuano a crescere i contagi in Italia
Utilizzare questo dispositivo di protezione individuale è importante per limitare i contagi, in maniera particolare in luoghi in cui potrebbero verificarsi degli assembramenti. I contagi in Italia continuano a crescere, se teniamo conto anche del fatto che da poco tempo abbiamo superato nel nostro Paese la percentuale del 50% della popolazione vaccinata con due dosi.
È da dire anche che moltissime persone al di sopra dei 60 anni di età non hanno ricevuto ancora nemmeno una dose di vaccino contro il virus responsabile del Covid 19.
Le città in cui è obbligatoria la mascherina all’aperto
Per questi motivi la mascherina rimane obbligatoria nel nostro Paese in tutte quelle condizioni in cui si verificano rischi di assembramento, oltre che nei Comuni che sono stati classificati come zona rossa. In questi luoghi il dispositivo di protezione individuale è obbligatorio sia al chiuso che all’aperto.
Alcuni Comuni in provincia di Latina, come San Felice Circeo o l’isola di Ponza, hanno predisposto delle ordinanze con le quali è tornata obbligatoria la mascherina all’aperto. In particolare a San Felice Circeo indossare la mascherina è obbligatorio dalle 21 alle 5, invece a Ponza l’obbligo vale per tutta la giornate e per le ore notturne.
A Sperlonga l’obbligo vale dopo le ore 18. Anche a Guglionesi, in Molise, è tornato l’obbligo della mascherina all’aperto, dopo un aumento del numero di contagi dovuto ad un cluster tra giovani.