Il governo potrebbe mettere la parola fine alle bollette a 28 giorni, ormai lo standard per i contratti di forniture di servizi pubblici, compagnie telefoniche e pay-tv utilizzano questo “sotterfugio” per riuscire a fatturare 13 scadenze all’anno invece di 12.
Secondo le ultime indiscrezioni lo stop arriverà insieme all’emendamento del decreto fiscale della prossima manovra, a firma del senatore del Pd Stefano Esposito, ma vediamo qualche tratto dell’emendamento che recita precisamente:
“I contratti di fornitura nei servizi di pubblica utilità prevedono la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, ad esclusione di quelli promozionali a carattere temporaneo o stagionale, su base mensile o suoi multipli”.
Per i trasgressori si ipotizza un indennizzo forfettario di 50 euro a favore del consumatore, la preoccupazione è principalmente quella di fermare tale pratica scorretta, ma soprattutto arrivare prima dei possibili emulatori che potrebbero diffondersi a macchia d’olio.
Alessia Morani, del Pd, depositaria alla Camera conferma: “Mi sembra che le compagnie stiano provando a fare marcia indietro a parole, ma le nostre intenzioni non cambiano di una virgola. Entro l’anno arriverà una legge che tutti i soggetti saranno obbligati a rispettare.”