Come aprire un supermercato e quali sono i passaggi da seguire per raggiungere questo obiettivo? Il settore alimentare è in uno stato di cambiamento continuo. Nelle nostre città troviamo supermercati di ogni forma e misura. Questo potrebbe far pensare che aprirne uno sia relativamente semplice. In termini di attività imprenditoriale è indubbiamente una buona opzione, ma ci deve essere alla base un’attenta pianificazione. Un chiaro piano di business è infatti essenziale per il successo. Non solo. Sarà opportuno conoscere requisiti, iter burocratico e costi annessi all’apertura del nuovo punto vendita.
I requisiti per aprire un supermercato
Tra le prime cose da considerare nell’apertura del supermercato vi è indubbiamente il luogo. Tale decisione non solo deve essere strategica, ma anche pensata a lungo termine. Qualora l’affluenza al supermercato sia inferiore al previsto, non potrai cambiarla.
Sbagliare il luogo implicherebbe una clientela così bassa da non essere sufficiente a recuperare le spese sostenute.
Generalmente i supermercati dovrebbero essere posizionati per consentire alle persone di accedervi facilmente. A tal proposito è opportuno individuare le fermate dei mezzi pubblici nonché locali dotati di ampio parcheggio.
Seguendo tale ottica, sia le aree residenziali popolate che quelle commerciali rappresentano le scelte migliori, poiché offrono una maggiore probabilità di visitatori e dunque più vendite.
Da escludere invece, la vicinanza di altri supermercati. Questo poiché dovrai dare ai consumatori un motivo per fare acquisti nel tuo supermercato tale da non far sì che frequentino le altre opzioni vicine.
In termini di dimensioni del locale, invece, si dovrà optare per una superficie che supporti aree dedicate a magazzino e stoccaggio, scarico della merce, uffici, bagni per personale ed eventualmente per la clientela, nonché zona espositiva, di vendita e riservata alle casse.
Iter burocratico per aprire un supermercato
Dopo aver individuato l’area ove sorgerà il supermercato, devi decidere se optare per l’affiliazione a una catena o per un’attività in proprio. L’iter burocratico per tali opzioni è abbastanza diverso, anche in termini di costi.
Affiliarsi ad una catena infatti, sarà più semplice e meno oneroso. In ogni caso, è sempre necessario un buon budget di partenza. Per l’apertura del supermercato si dovrà aprire una Partita Iva, effettuare un’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale, inviare la comunicazione d’inizio attività al Comune specificando l’ubicazione del supermercato.
È necessario inoltre effettuare un’iscrizione a INPS e INAIL per titolare e dipendenti, fare il pagamento dei diritti alla SIAE per diffondere musica all’interno del locale. Per locali di ampia metratura è necessaria anche una eventuale certificazione antincendio stilata dei Vigili del Fuoco.
Bisogna poi procurarsi il permesso per affiggere l’insegna esterna, stipulare le varie assicurazioni, occuparsi della messa a norma del locale a destinazione commerciale, nonché degli impianti in termini d’igiene, sicurezza, agibilità, urbanistica.
Inoltre è necessario ottenere il nulla osta sanitario ASL, gli attestati SAB e HACCP per poter manipolare, conservare e vendere alimenti, il permesso da parte dell’Agenzia delle Dogane per la vendita di alcolici e superalcolici, la possibilità di installare dei POS alle casse.
In caso di attività affiliata, si ha una maggiore facilità sia nell’ottenimento delle autorizzazioni necessarie che nell’allestimento del locale e dei suoi interni.
Quanto costa aprire un supermercato
L’apertura di un nuovo supermercato necessita di un budget iniziale molto elevato. Tra le spese iniziali si trovano infatti quelle per la progettazione e allestimento del locale, di eventuali ristrutturazioni, adeguamenti per la sua messa a norma e altri adempimenti burocratici.
Non solo. A questi andranno aggiunti i costi di affitto e utenze, attrezzature, software e hardware, insegna, casse, personale, prima fornitura di prodotti di vendita, espositori, frigoriferi e varie campagne di marketing.
In termini pratici la spesa per l’apertura di un piccolo minimarket dovrebbe aggirarsi intorno a 50.000 euro. Chiaramente un supermercato di maggiori dimensioni potrebbe voler richiedere un investimento minimo di 100.000 euro.
Tali costi però possono essere in parte abbattuti nel caso delle affiliazioni. Progettazione, arredamento e attrezzature ad esempio, sono già standardizzati. I costi iniziali di apertura di un piccolo negozio affiliato oscilleranno intorno ai 10.000 euro, mentre per un supermercato di maggiori dimensioni si può arrivare fino a 50.000 – 60.000 euro.
L’importanza di un business plan
Il primo passaggio che bisogna effettuare, però, prima dell’apertura di un supermercato consiste nel mettere a punto un vero e proprio business plan. È sempre essenziale, prima di avviare un progetto lavorativo di questo tipo e di questa portata, definire con precisione gli obiettivi e le strategie da portare avanti.
L’aiuto di un consulente può essere determinante, anche per iniziare con la descrizione del contesto in cui si andrà a lavorare. È bene sempre avere molto chiari i meccanismi che riguardano il luogo in cui si vuole aprire il nuovo progetto. È essenziale, ad esempio, conoscere il contesto della città, per capire quali prodotti possano essere maggiormente interessanti per i potenziali clienti.
Un altro obiettivo consiste nel compiere una strategia da seguire in modo preciso, posizionandosi correttamente nel mercato. È importante studiare il target degli utenti e la concorrenza, anche per analizzare un piano preciso per avere a che fare con i fornitori.
A questo punto è importante avviare un vero piano operativo, spiegando in un vero e proprio progetto quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Le fasi del business plan continuano con la strutturazione dell’ambiente di lavoro, indicando quindi se si ha intenzione di assumere ad esempio dei collaboratori e prevedendo dei compiti esatti, oltre ovviamente alla retribuzione da fornire ai dipendenti.
Sempre con l’aiuto di un consulente, potrebbe essere fondamentale comprendere se ci siano delle opportunità in termini di finanziamenti a disposizione, anche attraverso delle banche o degli istituti che si occupano di fornire proprio finanziamenti, ma anche tramite degli eventuali bandi pubblici che a volte mettono a disposizione dei fondi per l’avvio di specifiche attività dal punto di vista imprenditoriale.
Infine è essenziale anche stabilire quali potrebbero essere gli obiettivi da raggiungere, indicando con precisione, anche se è possibile successivamente rivedere questi punti, le tempistiche necessarie entro le quali si prevede di raggiungere gli obiettivi. Seguendo questi principi potrebbe essere utile avviare un vero e proprio progetto di azione da seguire nel corso del tempo e da rivedere in caso di necessità.