I comuni mortali conoscono lo spread solamente per averlo sentito nominare nei tg e nei talk di attualità: della differenza di rendimento dei titoli italiani rispetto a quelli stranieri dovremmo però preoccuparci un po’ di più tutti noi, dato che le conseguenze sono più reali di quello che possiamo immaginarci.
In questi giorno lo spread sembra essersi assestato intorno al valore di 300, un valore molto alto che preoccupa gli economisti e che dovrebbe preoccupare anche gli imprenditori, che sono i primi ad essere penalizzati.
Con uno spread sopra i 300 punti base, nell’economia reale del nostro Paese sono più a rischio le imprese che le famiglie: a dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che ha analizzato sia la situazione di liquidità delle imprese sia il peso dei titoli di Stato e il numero di mutui per l’acquisto della casa in capo alle nostre famiglie.
In buona sostanza, i più esposti in termini assoluti sono gli imprenditori che si troveranno a pagare di più il denaro ricevuto in prestito dalle banche e in prospettiva avranno meno credito a disposizione, perché per gli istituti di credito sarà più difficile erogarlo.