Abbiamo combattuto decenni per ottenere, almeno sulla carta, la parità tra uomini e donne e maggiori tutele per le madri: fino a poco tempo scegliere di avere unfiglio significava quasi automaticamente venire messi alla porta, e purtroppo,anche se in barba alla legge, sovente accade ancora oggi.
Per la legge, comunque, la donna ha diritto ad un congedo di maternità di 5 mesi,generalmente due mesi prima e tre dopo la data del presunto parto: almeno finad oggi, perché la manovra di bilancio ha messo in discussione anche questo.
Uno degli emendamenti approvati in commissione Bilancio alla Camera prevede infatti che la donna potrà rimanere al lavoro fino al nono mese.
Previa autorizzazione del medico, le future mamme che lo vorranno potrannolavorare fino al nono mese e far slittare i cinque mesi di congedo obbligatorioa dopo la nascita del bebé. Il nuovo schema, ribattezzato maternità ‘agile’, è”in alternativa” allo schema tradizionale che impone la sospensione dall’attività lavorativa nei due mesi prima del parto e nei 3 successivi o 1mese prima e nei 4 successivi.
Masarà veramente una libera scelta della donna o i datori di lavoro potranno usare la nuova norma a loro vantaggio?