Negli ultimi mesi siamo stati osservati speciali dell’Unione Europea, a causa dei vincoli di bilancio che non siamo riusciti a rispettare e al debito pubblico che, contrariamente alle aspettative europee, continua a salire.
Parallelamente alle pressioni di Commissione e Consiglio europei sta crescendo anche l’insofferenza, tanto che il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, è tornato a prospettare la possibilità di lasciare l’Ue.
Una prospettiva non certo nuova, ma che continua a far discutere.
“Penso che questa opportunità sia l’ultima. Se a seguito di queste elezioni ci saranno i soliti ‘mandarini’ guidati dalla Germania a guidare le politiche economiche, sociali e migratorie, a uso e consumo della Germania e a nostro danno, io dirò di uscirne.
O riusciamo a cambiarla o dovremo uscirne”, ha detto Borghi durante un dibattito della Cisl definendo il progetto della Ue “fallimentare e tossico per l’Italia”. “Se l’ambiente rimane tossico, io dirò andiamone fuori”.
Parole forti, che però a quanto pare non rispecchiano il pensiero della compagine di governo.
Francesco D’Uva, capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera, ha infatti subito controbattuto in una nota: “Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dalla Ue, per questa ragione sarebbe meglio evitare dichiarazioni che possano mettere a rischio la fiducia degli investitori e di conseguenza la nostra economia”.
E a correggere il tiro è intervenuto anche Matteo Salvini: “Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall’Europa, vogliamo cambiarla, migliorarla ma non abbandonarla”.