Un po’ come il governo italiano con la questione Tav, anche la camera dei Comuni del Regno Unito ha in sostanza scelto di non scegliere, almeno per adesso: la Brexit non verrà mandata a monte ma non si procederà nemmeno.
Per adesso serve solo tempo per meditare sulla situazione attuale e sulle prospettive e alternative future: il Parlamento di Londra ha quindi approvato la mozione May.
La premier, in buona sostanza, chiederà al prossimo Consiglio Europeo un rinvio “breve” dell’uscita dall’Ue, dal 29 marzo al 30 giugno.
Un portavoce della Commissione Europea ha però precisato che il rinvio della scadenza non è automatico: spetterà ai leader dei 27 decidere e dovranno eventualmente farlo all’unanimità.
Prima del voto sulla mozione del governo è stato bocciato un primo emendamento trasversale a favore di un secondo referendum sulla Brexit: i cittadini non saranno chiamati nuovamente alle urne per cambiare, eventualmente, la propria precedente scelta.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente americano Donald Trump che ha sottolineato come gli Stati Uniti vogliono rimanere fuori dai negoziati sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, ma ha anche affermato di ritenere come un altro voto sulla Brexit “sarebbe impossibile perché ingiusto”.