Che nel nostro paese serpeggi un certo clima di intolleranza non è certo cosa nuova, complice una certa politica dell’immigrazione, che tende a sottolineare prettamente gli aspetti negativi e gli atti ignobili che alcuni dei tanti che arrivano sulle nostre coste compiono.
Ma quando si arriva ad essere aggrediti per strada, per il colore della pelle, ci si deve rendere conto del baratro in cui stiamo sprofondando: come possiamo definirci un paese civile quando si assiste a scene da apartheid?
La brutta notizia odierna arriva da Roma, dove una giovane mamma di colore stava passeggiando tenendo per mano la sua bambina e sulle spalle l’altro figlio.
Senza che la donna facesse alcunché, forse per il semplice fatto di essere “sul suolo italico”, un 44enne italiano l’ha aggredita: prima ha provato a farla cadere, poi ha iniziato a prenderla a calci e pugni, rivolgendole insulti razzisti.
Per fortuna nelle vicinanze era presente un agente libero dal servizio del commissariato villa Glori che è immediatamente intervenuto immobilizzando l’aggressore, mentre subito dopo è arrivata una pattuglia che ha aiutato al donna a rialzarsi ed ha portato negli uffici il 44enne che è stato denunciato per discriminazione razziale, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità.