Quota 100, assieme al reddito di cittadinanza, è stata uno dei traguardi più ambiti dal governo gialloverde, un motivo di vanto e di grande consenso tra gli elettori.
Grazie alla riforma pensionistica, migliaia di persone sono potute andare in pensione negli ultimi mesi, ed altrettante lo faranno nei prossimi mesi.
Un meritato risposo dopo decenni di lavoro e nuovi posti disponibili per tanti giovani meritevoli, come ha sottolineato sui social il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ma per l’Ocse questa stessa riforma porterà ad affondare l’economia italica.
Nello specifico, l’Ocse, nel suo rapporto sull’economia italiana, boccia le principali misure gialloverdi: Quota 100, per l’organizzazione guidata da Angel Gurria, è da “abrogare” perché “rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l’occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo sotto il profilo attuariale, accrescerà la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico”.
Ma la bocciatura arriva anche per il reddito di cittadinanza, che “rischia di incoraggiare l’occupazione informale e di creare trappole della povertà” e in ogni caso la sua efficacia “dipenderà in misura cruciale da sostanziali miglioramenti dei programmi di formazione e ricerca di lavoro”.
Per l’organizzazione, poi, negli ultimi anni l’Italia ha registrato una “ripresa modesta” che ora “si sta indebolendo” tanto che nel 2019 “il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2% e un aumento dello 0,5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019” mentre il debito salirà al 134%.