Una ricerca dell’Università Bicocca di Milano ha rivelato che il 30% delle mamme, quindi una su tre, sarebbe disponibile a lasciare il lavoro se si continuasse con la didattica a distanza. Infatti molte donne lavoratrici ritengono che le lezioni online, come quelle che sono state utilizzate nella fase del lockdown, non sarebbero compatibili con la loro professione.
Quattro ore al giorno dedicate ai compiti dei figli
Gli esperti, con lo studio che hanno condotto, hanno cercato di capire quali sono state le ricadute sociali della didattica a distanza. Per questo rivelano che dal punto di vista sociale e del lavoro femminile le lezioni online hanno creato parecchi problemi.
Il 65% delle madri intervistate ha dichiarato che la didattica a distanza non può essere considerata compatibile con la possibilità di lavorare. Infatti dalla ricerca effettuata è emerso un dato che, specialmente se confrontato con quello che succede negli altri Paesi europei, può essere considerato allarmante.
Le madri intervistate hanno spiegato che hanno dedicato in media quattro ore al giorno ad aiutare i figli nello svolgimento dei compiti assegnati con la didattica a distanza.
Secondo gli esperti si tratterebbe di un vero lavoro part time aggiunto a quello che implica la cura della casa.
Cosa chiedono le mamme in caso di seconda ondata
Non tutte le madri sono convinte che al ritorno a settembre ci siano a scuola gli spazi adeguati per consentire il distanziamento. L’appello finale che emerge dall’indagine consiste nel fatto che le donne chiedono che siano rafforzate le misure a scuola e che la chiusura, in caso di seconda ondata, sia soltanto l’ultima soluzione a cui ricorrere.