Il mercato del lavoro in Italia torna a muoversi
mercato del lavoro

Il mercato del lavoro in Italia sembra essere in lenta ripresa. A sostenerlo sono gli ultimi dati dell’Istat, che ha messo in evidenza la presenza di 85mila occupati in più tenendo conto di una base mensile. I dati riguardanti gli occupati dal momento iniziale dell’epidemia di coronavirus mostrano un calo di mezzo milione. Scende comunque il numero degli inattivi ed aumenta il numero dei disoccupati, anche se su questo aspetto influisce l’effetto di chi è alla ricerca di un nuovo lavoro.

Cresce il numero di occupati nel nostro Paese

I dati forniti dall’Istat sono molto evidenti e mostrano due aspetti che sembrerebbero contrastanti, ma che in realtà si rivelano essenziali per comprendere l’attuale mercato del lavoro nel nostro Paese.

Sale la percentuale di italiani con un’occupazione e cresce anche il tasso di disoccupazione. Questo aspetto si spiega con la maggiore attività da parte dei nostri connazionali nella ricerca di un lavoro: alcuni riescono a trovare un’occupazione, altri invece non trovano un lavoro e per questo motivo fanno aumentare il tasso di disoccupazione registrato.

In ogni caso la percentuale in salita degli occupati è un importante segnale di ripresa per il nostro Paese, ancora registrato con molta lentezza, ma sicuramente positivo per comprendere lo stato attuale in cui si trova l’Italia in riferimento all’economia e al mercato lavorativo.

I dati forniti dall’Istat sull’occupazione e la disoccupazione in Italia

I dati dell’Istat parlano dell’aumento dello 0,4% degli occupati su base mensile, corrispondente a 85mila unità, nel mese di luglio. L’aumento riguarda anche le donne (+80mila con +0,8%) e i dipendenti (+145mila con +0,8%). Sono tutte le fasce di età ad essere interessate da questi aumenti, tranne quella dei giovani dai 25 ai 34 anni.

Diminuiscono quindi gli inattivi e sale il tasso di disoccupazione, con una percentuale corrispondente al 9,7%. L’aumento del numero di disoccupati corrisponde al 5,8%, per 134mila unità in più.

Come abbiamo visto, diminuisce il numero degli inattivi, di una percentuale dell’1,6%, con un calo di 224mila unità. Questa diminuzione coinvolge sia gli uomini che le donne e tutte le fasce d’età.

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