Nel corso del 2021 sono a rischio 100mila posti di lavoro per quanto riguarda il settore delle auto. A proporre queste informazioni è la European Association of Automotive Supplies, che ha spiegato come nel settore automobilistico sia in atto un vero e proprio cambiamento per molti aspetti. Delle previsioni che non fanno ben sperare, considerando anche i cambiamenti spinti negli ultimi mesi dalla crisi della diffusione della pandemia a livello globale.
L’espansione dell’elettrico
Secondo l’organizzazione in questione, infatti, la crisi sanitaria in corso in tutto il mondo non ha fatto altro che accelerare le modifiche nel settore delle automobili, accrescendo la pressione sui responsabili dal punto di vista della politica in modo da mettere in pratica nuove strategie improntate sul green.
Non solo l’emergenza sanitaria, quindi, ma anche, come ha descritto il presidente dell’European Association of Automotive Supplies, Siegrid de Vries, un’accelerazione verso il settore dei mezzi elettrici e dei veicoli ibridi. Un settore che, secondo le parole di de Vries, sarebbe in crescita, ma non ancora in maniera notevole da incidere ampiamente sulla produzione in totale di automobili.
Tanti posti in meno nel settore dei componenti per le auto
L’obiettivo delle case produttrici, infatti, è anche quello di cercare di incrementare la produzione dei mezzi elettrici, anche per evitare possibili sanzioni, considerando i limiti stabiliti dalle leggi dell’Unione Europea.
Nello specifico, in merito ai posti di lavoro che andrebbero considerati in meno nel 2021, di questo totale saranno 49.500 quelli che saranno tolti al settore della realizzazione di componenti e accessori per le automobili. Senza contare che le nuove sfide del settore auto dovrebbero essere sempre più rivolte verso gli investimenti sullo sviluppo e sulla ricerca, dei fattori assolutamente da non trascurare.