Molte sono le reazioni e già le proteste che si sono fatte sentire contro il nuovo DPCM di Conte, valido dal 26 ottobre al 24 novembre. Sia alcuni esponenti politici che i rappresentanti dei lavoratori si sono fatti sentire a contestare delle norme che appaiono troppo restrittive per il tessuto produttivo del Paese.
La protesta degli operatori del cinema e dei teatri
Il presidente di Agis, Carlo Fontana, ha inviato una lettera a Franceschini e al Premier Conte. Fontana ha espresso la sua contrarietà per la chiusura dei cinema e dei teatri, appellandosi a quelle che sarebbero le opinioni di gran parte dell’opinione pubblica.
Il presidente dell’Agis si è detto contrariato per lo stop dei teatri, del cinema e dei luoghi dello spettacolo e per tutte le attività del settore, perché tutto questo comporterebbe un colpo superabile soltanto difficilmente.
Le proteste si fanno sentire in tutta Italia
Da Palermo a Messina, ma anche a Milano, si fanno sentire le proteste da parte di chi è sceso in piazza contro le misure restrittive, in particolare facendo riferimento alla chiusura anticipata di bar e ristoranti, oltre che per lo stop imposto alle palestre, alle piscine e ai centri benessere.
Da parte politica Vito Crimi del Movimento 5 Stelle ribadisce che le misure del Governo sono importanti per contenere il virus, nonostante siano sentite come molto dolorose.
Insorgono i presidi
Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, fa appello all’autonomia scolastica, contrastando la didattica a distanza e facendo riferimento all’organizzazione flessibile delle scuole, in modo da venire incontro alle esigenze del territorio.