Le coltivazioni di bambù costituiscono una delle principali coltivazioni redditizie che attualmente vengono preferite da molti di coloro che operano in questo settore. Si tratta di un settore in espansione, che viene apprezzato per diversi motivi. Prima di conoscere quali sono i vantaggi delle coltivazioni di bambù, diamo uno sguardo alle caratteristiche di questa pianta.
Quando parliamo di bambù facciamo riferimento ad una pianta a fiore sempreverde che in genere cresce spontaneamente nelle aree maggiormente umide, in diverse parti del mondo. Sembra che si tratti di una pianta tra quelle che crescono più rapidamente. Infatti è stato osservato anche che diverse specie di bambù possono avere una crescita di circa 90 centimetri ogni giorno.
Solitamente non viene richiesta una grande lavorazione per la gestione delle coltivazioni di bambù e in genere queste coltivazioni vengono messe a punto per commercializzare i tronchi, che vengono utilizzati ampiamente in diversi ambiti, come quelli dell’arredamento e dell’edilizia, e i germogli.
Andiamo quindi a parlare più nel dettaglio di una tra le maggiori coltivazioni redditizie che possono essere sfruttate per guadagnare.
Come iniziare una coltivazione di bambù
La prima operazione da effettuare per iniziare con delle coltivazioni di canne di bambù consiste nel procurarsi le piante adatte a cominciare. A questo proposito potresti rivolgerti a due soluzioni. Ad esempio puoi comprare delle piantine riprodotte in serra oppure potresti avere a disposizione delle piante più grandi, che vengono riprodotte naturalmente.
Dovresti cercare di mediare, affidandoti specialmente in una fase iniziale a piante che non abbiano meno di 2 metri per quanto riguarda le dimensioni. In questa maniera puoi essere maggiormente sicuro del fatto che queste piante possano svilupparsi. Le piante piccole, infatti, potrebbero essere maggiormente esposte a delle aggressioni di vario tipo, che potrebbero compromettere le stesse coltivazioni di bambù.
Ricordati che il terreno in generale non richiede dei requisiti particolari per permettere lo sviluppo delle piante. Dovresti però tenere in considerazione alcuni aspetti fondamentali, che vanno da una costante irrigazione nel corso delle varie stagioni (che dovrebbe garantire un’umidità intorno all’80%) fino al ph del terreno stesso, che dovrebbe essere abbastanza acido, situandosi tra 4,5 e 6.
Il terreno infine dovrebbe essere poco ventilato. L’azione del vento infatti potrebbe creare dei danni notevoli alle coltivazioni di bambù, perché le piante si potrebbero anche spezzare, considerando che si tratta di elementi coltivati dall’altezza abbastanza elevata.
Le fasi iniziali della coltivazione
Per prima cosa dovresti iniziare con la pulizia del terreno, che dovrebbe essere libero completamente da erbe infestanti e da eventuali cespugli che potrebbero essere presenti. Dovrai a questo punto effettuare delle buche, all’interno delle quali procederai con la semina o con il trapianto delle piccole piante. Ricordati in questo caso che le buche dovrebbero essere abbastanza profonde e di una grandezza adeguata, lasciando circa 4 metri tra una pianta e l’altra.
Quando germogliano, le piante hanno la necessità di essere trattate con azoto e potassio in modo costante. Proprio l’elemento rappresentato dal potassio nel terreno costituisce un punto fondamentale per garantire la crescita delle piante nel modo corretto.
Questo è un aspetto assolutamente da considerare, perché l’apporto dei minerali nel terreno deve essere garantito in modo costante per tutti i periodi dell’anno.
L’irrigazione del terreno
Le coltivazioni di bambù richiedono un apporto di acqua necessaria per lo sviluppo delle piante. È possibile attuare un’irrigazione in superficie, mettendo a punto dei canali nel terreno che garantiscano un apporto regolare di acqua, oppure un sistema a goccia, spruzzando attraverso l’impiego di appositi strumenti l’acqua gradualmente nelle piante di bambù. Ricordiamo che il primo metodo è quello che riesce ad essere maggiormente economico.
Quando tagliare la prima volta il bambù
Il primo taglio dei fusti del bambù può avvenire dopo almeno quattro o cinque anni dalla coltivazione. In una fase precedente rispetto a questo periodo di tempo, infatti, i fusti saranno piccoli e non avranno una grande resistenza o una certa flessibilità adeguata.
Successivamente alla prima fase del taglio, è possibile procedere ogni anno con il taglio dei fusti. Solitamente in una stagione viene tagliato il 30% delle piante, per fare in modo che possano mettersi a punto dei germogli nuovi che favoriscano la successiva coltivazione.
I settori di applicazione del bambù
Sono numerosi i vari settori in cui è richiesto l’utilizzo del bambù. I fusti infatti vengono impiegati sia nell’ambito edile che per la creazione di mobili e di arredi per le abitazioni. il bambù viene impiegato anche nell’ambito tessile, visto che con la parte legnosa di queste piante è possibile creare delle fibre naturali molto utili per questo settore.
Infine ricordiamo un settore sempre più in crescita negli ultimi tempi, che è quello che consiste nella realizzazione del pellet proprio ricavato da coltivazioni di bambù, un prodotto che riesce ad avere un costo non elevato ed è capace di ridurre l’emissione di sostanze pericolose ed inquinanti nell’atmosfera.
Proprio per tutti questi motivi sono diversi i vantaggi di procedere con una coltivazione di bambù, visto che si tratta di un elemento molto usato attualmente in diversi settori e potrebbe garantire quindi la possibilità di mettere a punto delle coltivazioni molto redditizie.