Come ha dichiarato il Premier Giuseppe Conte, tutto il Governo si sta impegnando per dare sostegno a tutti coloro che possono avere delle conseguenze economiche determinate dal diffondersi dell’epidemia di coronavirus. In particolare la sottosegretaria al Ministero dell’Economia Laura Castelli ha fatto notare a questo proposito che nel Decreto Ristori bis ci potrebbe essere anche la misura del congedo parentale.
Quali problemi risolverebbe l’introduzione del congedo parentale
Il congedo parentale sarebbe di molta utilità per i genitori che con l’introduzione della didattica a distanza sono costretti a lasciare i figli soli a casa, dovendosi recare al lavoro.
Per questi genitori, specialmente quelli con figli fino a 16 anni, sarebbe importante poter contare sul congedo straordinario, in modo da avere la possibilità di prestare il lavoro in modalità agile, anche attraverso lo smart working, e allo stesso tempo potendo restare a casa per seguire i figli.
Il Decreto Ristori bis da questo punto di vista potrebbe essere fondamentale specialmente per quelle famiglie che vivono nelle zone rosse, in cui è stata stabilita la DAD, oltre che per le scuole superiori, anche per la seconda e la terza classe della scuola media.
Che cosa prevederebbe il congedo parentale straordinario
Il congedo parentale straordinario legato all’epidemia di Covid 19 potrebbe prevedere un’indennità pari al 50% della retribuzione. In parte verrebbero modificate le norme attuali che stabiliscono il congedo soltanto come alternativa allo smart working.
D’altronde l’ultimo DPCM va anche in questa direzione, spingendo per un rafforzamento al ricorso al lavoro agile sia nel settore privato che in quello pubblico.