Indice
- Smart working e dolori articolari
- Posture scorrette
- Dolori articolari e muscolari
- Sindrome del tunnel carpale
- I rimedi contro le conseguenze dello smart working
- Conclusioni
Le contingenze attuali hanno spinto le aziende e le attività a favorire una forma di “lavoro agile” con tutto ciò che esso comporta, compresa la relazione tra smart working e dolori articolari. Ecco cosa sapere!
È passato un po’ di tempo da quando l’espressione “smart working” è entrata a far parte del linguaggio comune, interessando tantissimi lavoratori.
Dagli insegnanti agli impiegati fino ai negozianti, infatti, questa modalità di lavoro non vincolata a doppio filo a luogo di lavoro e orari ha permesso di continuare a lavorare anche durante l’emergenza Coronavirus.
Da un lato i datori di lavoro hanno notato un miglioramento in termini di presenza dei lavoratori, produttività aziendale e costi di gestione.
Dall’altro lato i lavoratori hanno diminuito le spese complessive e i tempi dello spostamento casa-lavoro e hanno recuperato un equilibrio tra vita professionale e privata.
Tuttavia lo smart working implica anche degli svantaggi, tra i quali spiccano senza dubbio lo stress e la mancanza di attività fisica.
Smart working e dolori articolari
Lo smart working ha migliorato la vita dei lavoratori sotto molti aspetti, ma ha dato il benvenuto anche a dolori articolari e muscolari a causa delle troppe ore trascorse davanti al pc e dell’assenza di movimento.
Qual è la relazione tra smart working e dolori articolari? Passare ore e ore seduti davanti al pc comporta il mantenimento della stessa postura per molto tempo o peggio l’assunzione di una postura scorretta.
Giorno dopo giorno questa pratica causa infiammazioni, contratture e irrigidimenti muscolari e problemi articolari che minano la salute e il benessere psicologico.
Posture scorrette
Chi non ha mai lavorato da casa o chi non ha la fortuna di avere uno studio si è ritrovato a dover creare un angolo lavoro nella dimensione domestica.
Purtroppo l’assenza di una scrivania ad hoc, un monitor adeguato e una sedia ergonomica ha portato all’assunzione di una posizione errata davanti al pc.
Tutto questo determina uno sbilanciamento tra testa e collo; un incurvamento della colonna vertebrale; una posizione sbagliata di polsi, gomiti e braccia; un sovraccarico del bacino.
Pian piano la posizione errata davanti al computer genera tensione muscolare e stress a livello articolare, portando a mal di testa, incurvamento della colonna vertebrale (lordosi, cifosi e scoliosi), mal di schiena e irrigidimento articolare.
Dolori articolari e muscolari
I dolori articolari e muscolari coinvolgono principalmente le zone stressate dalla postura errata assunta per ore e ore in smart working.
La zona cervicale è sempre in tensione, la schiena assume posizioni inconsuete e la zona lombare viene sovraccaricata. Il risultato? L’arrivo di dolori muscolo-articolari e l’aumento delle probabilità di soffrire di artrosi (degenerazione della cartilagini).
Oltre a ciò l’assenza di movimento, complice la sedentarietà dello smart working, apre la porta al sovrappeso e alle sue conseguenze (maggiore peso corporeo da sostenere, rigidità articolare, disturbi e malattie varie).
Sindrome del tunnel carpale
La sindrome del tunnel carpale è un disturbo al piccolo canale posizionato nel polso in cui passa il nervo mediano, cioè un tendine responsabile dell’innervazione di una parte della mano.
L’uso di mouse e tastiera del pc comporta la riduzione del diametro di questo canale e costringe il nervo mediano. Così facendo, quindi, ne compromette la sensibilità e il movimento.
Tra i sintomi più comuni della sindrome del tunnel carpale ci sono la difficoltà nell’afferrare oggetti, il senso di intorpidimento alle dita, il dolore al polso e alle mani e i problemi di coordinazione.
I rimedi contro le conseguenze dello smart working
È possibile continuare a lavorare in smart working evitando i dolori articolari e muscolari semplicemente mettendo in pratica qualche consiglio e sfruttando qualche rimedio naturale.
- Postura – È necessario assumere una posizione corretta quando si lavora davanti al pc, facendo aderire la schiena allo schienale, mettendo i piedi su un rialzo e posizionando lo schermo all’altezza degli occhi e la tastiera vicino ai gomiti per tenere i polsi all’ingiù.
- Fare pausa – Il modo migliore per alleggerire il corpo è alzarsi ogni 30 minuti, fare un paio di giri intorno alla scrivania, sgranchirsi le gambe e far riposare la schiena, il bacino, le mani, il collo e gli occhi.
- Esercizi – Per migliorare la postura da seduti e da in piedi è necessario allenare la fascia addominale, cioè quei muscoli designati alla stabilizzazione del corpo. Sì anche agli esercizi posturali.
- Stretching – Lo stretching è un metodo di allungamento che prepara all’attività fisica e riduce gli stiramenti post-allenamento, ma può essere usato anche da chi lavora in smart working. Perché? Dona benefici ai muscoli e alle articolazioni di arti inferiori e superiori.
- Pomate – Alcune pomate come questo prodotto chiamato Hondrostrong hanno il merito di combattere i dolori, controllare i reumatismi e rinforzare le cartilagini, le articolazioni e i tessuti messi a dura prova dallo smart working.
- Dispositivi – L’uso di alcuni oggetti e dispositivi appositamente progettati aiuta a ridurre il rischio di danni ai polsi (porta tastiere, tappetini per il mouse o polsiera elastica).
Conclusioni
Lo smart working non ha più segreti, ma potrebbe compromettere il benessere fisico dei lavoratori se non viene gestito al meglio. In realtà basta mettere in atto qualche piccola accortezza per trasformare il “lavoro agile” in una vera opportunità in termini di riduzione dei costi e dei tempi di trasferimento, miglioramento dell’equilibrio tra la vita privata e il lavoro e aumento della soddisfazione personale.