L’articolo 2511 del codice civile definisce le cooperative sociali come società a capitale variabile con uno scopo mutualistico.
Questo tipo di società è formato solitamente da minimo tre soci che insieme effettuano scambi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che ci sono sul mercato.
Nella breve guida di oggi andremo a descrivere le caratteristiche principali delle cooperative sociali e le tipologie esistenti con il supporto di Adriacoop, una cooperativa sociale a Rimini che dal 2007 lavora per favorire l’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro.
Quanti sono i soci di una cooperativa sociale?
Il numero di soci coinvolti nella cooperativa sociale definisce la forma della società stessa.
È consigliato utilizzare la forma della società a responsabilità limitata quando il numero di soci è compreso tra 3 ed 8.
Quando il numero di soci è compreso tra 9 e 19 la scelta della forma giuridica viene fatta sulla base dell’attivo patrimoniale, ovvero:
- fino ad 1 milione di euro: società per azioni oppure società a responsabilità limitata;
- superiore a 1 milione di euro: società per azioni.
In entrambi i casi si possono avere persone fisiche e persone giuridiche.
Anche per le cooperative sociali è previsto un conferimento di capitale, quote di partecipazioni alle gestione della società e gli utili.
Quante e quali tipologie di cooperative sociali esistono?
Come anticipato, i soci di una cooperativa hanno la possibilità di realizzare rapporti di scambio a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle proposte dal mercato libero.
La tipologia di cooperativa sociale si definisce proprio in base alla natura del rapporto di scambio. Abbiamo dunque: cooperative di utenza, di lavoro e di supporto.
Nelle cooperative di lavoro l’obiettivo condiviso dai soci è quello di creare condizioni lavorative migliori; nelle cooperative di supporto vengono venduti beni e servizi di proprietà dei soci, infine, nelle cooperative di utenza i soci sono coloro che consumano i beni acquistati dalla cooperative o che usufruiscono dei servizi offerti dalla stessa.
La classificazione delle cooperative sulla base dell’attività svolta
Una ulteriore classificazione delle cooperative sociali è quella che prende in considerazione l’attività svolta e che permette di individuare otto tipologie differenti:
- AGRICOLE: i soci si occupano della conduzione agricola oppure trasformano i propri prodotti e li fanno commercializzare alla cooperativa. Nelle cooperative agricole ci sono inoltre realtà di supporto (imprenditori agricoli legati alla cooperativa da un rapporto di conferimento dei prodotti) e di lavoro (i soci agricoltori si occupano della conduzione dei terreni come accade nelle società di braccianti).
- DI CONSUMO: appartengono a questa categoria le cooperative di utenza che garantiscono ai propri soci l’acquisto di beni durevoli ad un prezzo inferiore a quello di mercato;
- DI ABITAZIONE: sono cooperative di utenza che costruiscono complessi edilizi assegnati al termine ai soci;
- DI PRODUZIONE E LAVORO: si parla di cooperative di lavoro che offrono ai propri soci condizioni di lavoro migliori rispetto a quelle offerte dal mercato.
- DELLA PESCA: appartengono a questa categoria le cooperative di pescatori. I soci possono lavorare personalmente nella cooperativa oppure è la stessa che offre a loro attività di servizio, per esempio, commercializzazione o trasformazione dei prodotti ittici, acquisti di beni durevoli o di consumo. Ovviamente se i soci sono imprenditori si avranno cooperative di supporto, nel secondo caso di lavoro.
- DI DETTAGLIANTI: appartengono a questa categoria le cooperative di supporto formate da soci imprenditori del commercio che sfruttano la cooperativa per utilizzare servizi finanziari, amministrativi e di acquisto collettivo.
- DI TRASPORTO: le cooperative offrono servizi di tipo logistico, amministrativo, di acquisto di commesse oppure si occupano della gestione di servizi di trasporto ricoprendo il ruolo di soci lavoratori.
- DI TIPO SOCIALE: appartengono a questa categoria le cooperative che si impegnano a promuovere l’integrazione sociale. A loro volta si dividono in:
- Cooperative sociali di tipo b: eseguono attività che hanno l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati;
- Cooperative sociali di tipo a: gestiscono servizi educativi e sanitari;
- Cooperative di tipo misto a e b.
Infine, abbiamo i consorzi cooperativi risultato dell’associazione di più cooperative e le banche di credito cooperativo che offrono servizi bancari e finanziari più vantaggiosi.
Cooperative sociali a mutualità prevalente e non prevalente
L’ultima classificazione delle cooperative sociali è quella che tiene conto della mutualità più o meno prevalente. Per parlare di mutualità, e godere dei vantaggi di un regime fiscale agevolato, prevalente è necessario che la cooperativa:
- utilizzi principalmente beni e servizi prodotti e offerti dai soci;
- sfrutti le prestazioni lavorative dei soci;
- svolga l’attività principalmente a favore dei propri soci.
Gli amministratori della società si occupano di inserire nella nota integrativa di bilancio la condizione di prevalenza.