Licenziamenti con Jobs Act, che cosa prevedono
Licenziamenti con Jobs Act, che cosa prevedono

Licenziamenti con Jobs Act, che cosa prevedono e le prospettive future

In Italia non si fa in tempo a emanare una legge, che subito la si vuole cambiare. Spesso questo succede ancor prima che la legge sia applicata o sperimentata. E’ quasi uno sport, fatto di pregiudizi, di ideologie, di scarsa attitudine al realismo.

È una delle ragioni per le quali, in fondo, qui da noi le cose non vanno tanto bene.  E siccome si ritiene che una legge non vada bene a prescindere e ce n’è bisogno di una nuova, proliferano l’indeterminatezza, la confusione e l’incertezza.  Tanto che sempre più gente comincia a pensare che in fondo in Italia più che di riforme c’è bisogno di applicazione: di applicazione delle leggi e delle regoli esistenti. Le quali, come noto, spesso e volentieri non vengono mai applicate.

Così sta succedendo che nel mercato del lavoro: l’attuale governo ha messo in programma che si debba cancellare lo Jobs Act. Almeno questa era l’idea, l’intento iniziale. Poi, col passare del tempo, la cancellazione potrebbe diventare modifica, semplice rivisitazione e così via. Altra cosa sono le promesse elettorali, e altra cosa è la realtà fattuale, dove bisogna fare i conti con i conti, se ci si passa il gioco di parole.

Allora entrano in ballo considerazioni di bilancio, rapporti con l’Europa e così via. Si passa dal mondo dei sogni e delle promesse a quello della realtà, ed è con la realtà che ci si deve confrontare. Per esempio, proprio per quanto riguarda lo Jobs Act, il mondo imprenditoriale è in fermento, perché nel programma di governo c’è proprio la riscrittura, parziale o completa, anche delle norme concernenti i rapporti fra datore di lavoro e lavoratori, e quindi dei licenziamenti.

Le regole attuali riguardanti lo Jobs Act e il licenziamento riguardano il cosiddetto sistema del contratto di lavoro a tutele crescenti, che ha modificato la disciplina sanzionatoria esistente e nello specifico le regole riguardanti i dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato. In buona sostanza il ragionamento è: col passare del tempo, aumento le tutele a favore del lavoratore, e quindi la sicurezza del posto di lavoro. Di conseguenza è stato modificato anche il celeberrimo Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che non prevedeva licenziamenti se non a condizioni molto stringenti.

Licenziamenti con Jobs Act, che cosa prevedono

Nel campo dei licenziamenti individuali, sono inseriti diversi tipi di licenziamento, ognuno dei quali con un certo trattamento economico e un determinato diritto nei confronti del lavoratore sanzionato. Con lo Jobs Act è previsto il licenziamento economico, tramite il quale il lavoratore ha diritto all’indennità di licenziamento, ma non al reintegro nel posto di lavoro. Poi c’è il licenziamento disciplinare ingiustificato, in base al quale il lavoratore ha diritto all’indennizzo crescente in base all’anzianità di servizio. Poi c’è anche il licenziamento discriminatorio, secondo il quale il lavoratore ha invece diritto al reintegro nel posto di lavoro.

In particolare, per quanto riguarda il cosiddetto attuale licenziamento economico, vale a dire a causa della crisi economica aziendale, lo Jobs Act prevede la corresponsione al lavoratore di una indennità crescente funzionale all’indennità di servizio. Viene invece abolito il diritto al reintegro sul posto di lavoro previsto dal vecchio articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Al momento, in Parlamento si sta discutendo sul Decreto Dignità del Lavoro; tuttavia ancora non si capisce bene se e in quale misura tale decreto vada veramente a intaccare la legge sullo Jobs Act, e se in qualche modo vada a ripristinare le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. L’impressione è che regni indeterminatezza e un certo grado di confusione. Vedremo nelle prossime settimane, a bocce ferme e di là dei proclami da una parte e dall’altra, quali saranno le novità e se queste potranno incidere in maniera importante sul mercato del lavoro, soprattutto in termini di nuove assunzioni.

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