Come se la coalizione gialloverde non avesse già abbastanza problemi da risolvere, negli ultimi giorni si è abbattuto un vero e proprio ciclone sul ministro del lavoro, Luigi Di Maio.
Le accuse rivolte al leader 5stelle riguardano l’impresa di suo padre, che avrebbe assunto dipendenti non in regola: un vero e proprio paradosso, se si considera che il ministro si batte strenuamente, almeno sulla carta, proprio per i diritti di tutti i lavoratori.
Ma in sua difesa scende direttamente il padre: “Le mie responsabilità non possono ricadere sui miei figli. Hanno attaccato Luigi con una ferocia spropositata. Stanno cercando di colpirlo ma lui non ha la minima colpa. Non era a conoscenza di nulla”, fa sapere Antonio di Maio al Corriere.
“Come papà ho sempre cercato di tutelare la mia famiglia. Ho affrontato i momenti difficili da solo, senza parlarne con i miei familiari perché non volevo di preoccupassero”, ha aggiunto l’imprenditore.
“Sono pronto a rispondere dei miei errori. Ma dovete lasciar stare la mia famiglia, i miei figli che non c’entrano nulla con tutto questo”.
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